15/05/2018

Prato gramigna

Il prato è una delle parti più belle di un giardino, specie se è curato a dovere. Questo manto erboso si compone, infatti, di erbe che necessitano di adeguate cure e manutenzioni. Irrigazioni, tagli e concimazioni consentiranno di avere un prato sempre verde, soffice e uniforme. Naturalmente, la qualità del prato dipenderà anche dal tipo di semi usati. In genere, per ottenere un prato durevole ed esteticamente gradevole, si usano semi di erbe graminacee. Questi semi sono contenuti in miscugli che consentono di avere erbe soffici, più rustiche e più o meno verdi. Talvolta, nonostante la scelta dei semi sia azzeccata e nonostante siano state messe in atto tutte le pratiche colturali del caso, il prato può mostrare segni di sofferenza e la presenza di erbe infestanti.

Tra le peggiori infestanti del prato rientra anche la gramigna, erba che in alcune parti del mondo è usata anche per creare dei prati molto soffici e senza alcuna necessità di tagli e irrigazioni eccessive. Per queste qualità, la gramigna viene al contempo considerata un’infestante e un’erba da prato. Il modo di considerarla dipenderà sempre dai propri gusti personali e dalla possibilità di disporre di un terreno e di un clima adatti alla semina di questa specie erbosa.

La gramigna è un’infestante che si manifesta nei periodi di temperature elevate e di siccità. Le radici attecchiscono in primavera e se il terreno e il prato non sono stati curati e lavorati a dovere, si rischia in beve tempo di avere il manto erboso completamente “divorato” da quest’erba o chiazzato con spazzi vuoti che lo rendono simile a un deserto. La gramigna si sviluppa più facilmente anche nei prati dove non si è avuta un’adeguata lavorazione e preparazione del letto di semina.

La messa a dimora del prato presuppone, infatti, un’accurata e attenta lavorazione del terreno, il quale va zappato, vangato, ridotto in zolle e liberato dei detriti e delle tracce di erbe infestanti, tra cui la gramigna. Quando si spezzano le zolle, bisogna fare attenzione a non rompere i rametti lunghi ( stoloni) da cui si sviluppa l’erba infestante. Per evitare che la stessa attecchisca, si procede solitamente al diserbo. Questo può essere sia chimico che manuale. Il diserbo chimico consiste nel somministrare, durante la lavorazione del terreno, dei prodotti chimici che impediscano all’erba di germogliare. Il diserbo chimico non va attuato nel caso il prato debba essere realizzato con semi di graminacee, perché si procurerebbero dei danni irreversibili anche al manto erboso.

Il diserbo di un prato di graminacee va effettuato manualmente, cioè rimuovendo con le mani, o meglio, con appositi strumenti come il decespugliatore, tutti i residui di erbe estranee nel terreno. Il prato va poi irrigato con regolarità e tagliato non appena raggiunge i cinque centimetri di altezza. I tagli rendono l’erba più folta e resistente agli attacchi della gramigna. Nel caso questa compaia creando danno estetici al prato esistente, si dovrà procedere alla risemina. In tal caso si dovranno lavorare le parti vuote di manto erboso procedendo a rimuovere il terreno e ricorrendo al diserbo, chimico o manuale.

Assieme a questa operazione si aggiunge anche un composto anti formiche. La risemina va effettuata preferibilmente in primavera, mischiando una parte di semi e due di sabbia, che mantiene il suolo nelle giuste condizioni di umidità. Il taglio dell’erba e le annaffiature regolari e calibrate, assieme al diserbo, dovrebbero impedire la comparsa della gramigna e gli attacchi delle formiche.

Prato pronto
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